“…Esistono luoghi che ci chiamano, magari anche da molto lontano. Non ne conosciamo la ragione, ma, ancora prima di averli visti, sappiamo che seguendo il loro richiamo ritroveremo un pezzo della nostra anima”.

L’Associazione Don Franco Corbelli Pro Uganda (Onlus) nasce nel settembre 2019 dalla volontà della famiglia con l’obiettivo di ricordare Don Franco.

L'associazione intende proseguire con le opere umanitarie e di assistenza dallo stesso intraprese con l’aiuto di altri volontari, nella missione di Iceme, nel Distretto di Oyam, nel Nord dell’Uganda.

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2013

Don Franco incontra Padre Francesco Rizza, comboniano originario di Pescarzo di Capo di Ponte, il quale, all’interno di una chiacchierata informale , lo invita a intraprendere un nuovo viaggio in terra africana (dopo le esperienze di missione vissute in Ghana tra la fine degli anni 90 e l’inizio del nuovo secolo). Nasce così il desiderio di scoprire questo nuovo Paese, da poco uscito da decenni di sanguinosa guerra civile, desiderio che si trasforma in realtà nell’agosto 2013 quando Don Franco, il cognato Lino, il nipote Enrico, l’amico architetto Sandro, Fausta (sorella di Padre Francesco Rizza) e Graziella decidono di partire alla volta della missione di Iceme, per un viaggio di circa 2 settimane.

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2014 e 2015

la sensazione di nostalgia di chi ha vissuto l’Africa e desidera ritornarci, comunemente conosciuta con il termine di “mal d’Africa”, colpisce anche i volontari che sin dal loro rientro iniziano a raccontare ad amici e conoscenti le particolarità di questo paese, sconosciuto a più. Tale attività, indirettamente, crea un giusto entusiasmo ed è proprio per questo motivo che nell’agosto del 2014 il gruppo, nel frattempo aumentato grazie all’arrivo di nuovi volontari, riparte per la seconda “spedizione” in terra ugandese. La conoscenza della missione, delle difficoltà nel raggiungerla e dei bisogni prioritari di cui la stessa necessità, fanno si che il gruppo si prepari in tempo per svolgere lavori manuali di manutenzione sia della casa dei padri (Padre Francesco Rizza e Padre Ferdinando Moroni) che delle pertinenze che circondano la missione stessa.

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2016 e 2017

il gruppo di volontari, seppur leggermente modificato rispetto ai componenti iniziali, non si perde d’animo e decide di programmare un’ulteriore viaggio, dando una piccola svolta agli obiettivi che fino a quel momento si erano prefissati. Attraverso l’aiuto di piccole realtà locali, il gruppo di volontari decide così di visitare alcuni villaggi costruiti attorno alla missione e toccare con mano la cruda realtà in cui vive la maggior parte della popolazione dei Langi. Nasce pertanto la volontà di aiutare i villaggi distribuendo loro vestiti, soprattutto per bambini. Il gruppo torna in Italia nell’ottobre 2017, per Don Franco purtroppo si tratterà dell’ultimo viaggio in terra africana della sua vita, a causa di una malattia che lo colpirà nel novembre dello stesso anno.

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2018

il primo viaggio senza Don Franco si compone di soli 4 volontari: due “reduci” delle precedenti spedizioni e due new entry. Oltre a proseguire l’attività di consegna di vestiti nei villaggi limitrofi, il piccolo gruppo decide di fornire un aiuto concreto anche alla realtà scolastica pubblica del villaggio. Viene così acquistato, nelle vicine città di Gulu e Lira, del materiale scolastico da distribuire ai 1.200 bambini che compongono la scuola pubblica elementare (nr. 7 classi). In aggiunta, ad ogni singolo bambino, viene regalato del sapone, bene molto prezioso in Uganda e come tale anche molto costoso. Nel dicembre del medesimo anno Don Franco muore improvvisamente. Già durante le giornate che precedono le celebrazioni funebri molti ex parrocchiani, conoscenti ed amici giunti a Malegno per l’ultimo saluto, contribuiscono al desiderio della famiglia di aiutare, nel ricordo del caro scomparso, la missione di Iceme tramite offerte.

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2019

nasce così la volontà di creare un’associazione in memoria di Don Franco, che prende vita pochi mesi prima del settimo viaggio in terra africana del gruppo di volontari, nell’ottobre del medesimo anno. Tramite l’aiuto di molti benefattori, l’associazione riesce a portare a termine gli stessi obiettivi degli anni precedenti, aggiungendo un ulteriore aiuto al dispensario Iceme Health Center III: nel mese di luglio viene posata la prima pietra per la costruzione di una casa, all’interno del dispensario stesso, adibita all’accoglienza ed alla cura dei malati di AIDS, malattia purtroppo molto diffusa nel territorio del Nord Uganda. Per volontà della famiglia di Don Franco, la costruzione è “progettata” e realizzata da muratori, operai e ragazzi del villaggio di Iceme. In ottobre la casa è ultimata, e viene inaugurata domenica 20 alla presenza di Mons. Giuseppe Franzelli, già Vescovo di Lira, ed amico di Don Franco, nonché di alcuni familiari di Don Franco, dei lavoratori che hanno permesso la costruzione dell’immobile con le rispettive famiglie e del personale dipendente del dispensario. La casa ospiterà tutti i malati sieropositivi che necessiteranno di ricevere cure e/o consulenza da parte del personale sanitario (fino ad oggi i malati attendevano, anche per ore, di essere visitati o di ricevere le medicine, seduti/sdraiati al sole o, solo i più fortunati, all’ombra di qualche alberello posto all’interno del giardino del dispensario).

Chi era Don Franco

Don Francesco Corbelli (conosciuto come Don Franco) nasce a Malegno il 18 settembre 1947 da Bortolo e Simonetti Maria. È il secondogenito, unico maschio tra le due sorelle Martina e Mina.

1947

Entra in seminario a Brescia.

1958

Il 12 giugno viene ordinato sacerdote nel Duomo di Brescia. Nello stesso anno viene nominato curato della Parrocchia di Bienno, ove vi rimarrà fino al 1977.

1971

Viene nominato curato della parrocchia di Verolanuova. In questi anni, in compagnia di amici sacerdoti, visita parecchie realtà difficili e miserabili per il mondo: durante un suo viaggio in Siria ha la possibilità di incontrare il Padre gesuita Paolo Dall’Oglio, rapito da un gruppo di estremisti islamici vicini ad Al-Qāʿida nel luglio 2013.

1977

Lascia la parrocchia di Verolanuova per tornare in Valle Camonica, nello specifico ad Angolo Terme dove ricoprirà la carica di Parroco sino all’anno 2000. Dal 1994 estenderà il suo sacerdozio anche alla parrocchia di Anfurro, frazione di Angolo Terme. È in questi anni che da inizio ad un’intensa attività missionaria in Ghana, più precisamente ad Abor, proseguita poi dai cittadini angolesi.

1987

Nonostante il papà, già vedovo, sia colpito da una grave ed invalidante malattia, obbedisce alla richiesta del Vescovo Mons. Giulio Sanguineti e torna della Bassa Bresciana, più precisamente a Pontevico, in qualità di Monsignore Abate.

2000

È l’anno del ritorno definitivo nella natia terra camuna; il Vescovo lo nomina parroco delle parrocchie di Breno, Pescarzo ed Astrio. Dal 2009 e sino al 2014 ricopre altresì l’incarico di Vicario Episcopale per il clero. Rimane parroco fino al 2017.

2005

Lascia l’incarico e diviene presbitero collaboratore ad Angone ed Erbanno. Nel novembre dello stesso anno è colpito da malattia improvvisa che lo costringerà per più di un mese in terapia intensiva. Alla vigilia del Santo Natale si risveglia ed inizia un percorso di recupero.

2017

Nonostante gli acciacchi riprende, anche se non a tempo pieno, la sua collaborazione presbiterale. Il 17 dicembre muore improvvisamente a Bienno. Il 20 dicembre, alla presenza di migliaia di persone, viene funerato e sepolto nella sua Malegno, nella Cappella dedicata ai sacerdoti.

2018

Obiettivi

Primo obiettivo

Stiamo raccogliendo fondi per l’acquisto di letti e poltrone ospedalieri da posizionare all’interno della casa dedicata alla memoria di Don. . .

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Secondo obiettivo

Pur incoraggiando ove possibile l’allattamento al seno, stiamo raccogliendo fondi per l’acquisto di latte in polvere per i neonati del. . .

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terzo obiettivo

Raccolta fondi per creare un progetto che aiuti e sostenga i bambini con difficoltà economiche, familiari e/o psicofisiche ad avere. . .

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Contatti